100 piante pericolose per conigli: conosciamole!

I conigli sono animali curiosi ed esploratori: per conoscere cose nuove, spesso, le assaggiano. Nonostante siano dotati di un instinto naturale che li porta ad evitare piante velenose o tossiche, è meglio conoscere le piante pericolose per conigli che potremmo avere in casa, in modo da toglierle dalla loro portata.

Attenzione: in questo post abbiamo cercato di essere esaustivi per quanto riguarda le piante più diffuse nelle nostre case, ma può capitare che qualcuna ci sia sfuggita. Evitate assolutamente, in caso di sospetta intossicazione o ingestione di piante pericolose per conigli, di attuare metodi casalinghi. Rivolgetevi sempre ed immediatamente al vostro veterinario di fiducia.

100 piante pericolose per conigli: conosciamole!

©Frank Boston

Sono 100 le piante pericolose per conigli più comuni nelle nostre case e nei nostri giardini, qui elencate in ordine alfabetico: prendete nota!

100 piante pericolose per conigli: conosciamole!

Acetosa: tossica soprattutto dopo la fioritura, quando le foglie contengono la massima concentrazione di acido ossalico che può causare insufficienza renale.

Aconito: pianta molto pericolosa, contiene un veleno molto rapido e molto potente che agisce anche a piccolissime dosi. Causa anche nell’uomo paralisi cardiaca, parestesie diffuse in tutto il corpo, vomito, diarrea, shock, depressione respiratoria. Le radici possono essere confuse con quelle del rafano.

Agave: la sua linfa può causare dermatite.

Aglio: per i conigli si tratta di una pianta altamente tossica, in quanto possono sviluppare anemia emolitica.

Agrifoglio: le sue bacche rosse causano problemi gastrointestinali e renali.

Alkikinger: si tratta di una pianta della famiglia delle Solanacee e perciò ricca di amidi, nocivi ai conigli. Le foglie e le bacche immature possono risultare tossiche.

Allamanda cathartica: tossiche in ogni loro parte, la loro linfa causa dermatiti ed irritazioni cutanee.

Alloro: causa diarrea, congestione polmonare ed infiammazione delle ghiandole mammarie nei conigli e in molti altri animali.

Alocasia: si chiamano anche “orecchie di elefante” e sono bellissime. Sono però velenose in ogni loro parte, vanno maneggiate con cura e assolutamente non ingerite.

Amaranto: anche in questo caso si tratta di una pianta tossica in ogni sua parte, che non va ingerita e può causare dermatiti o irritazioni da contatto.

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Amaryllis: causa sintomi gastroenterici.

Anemone: causa crisi convulsive e problemi gastrointestinali; è una pianta potenzialmente mortale, perché causa depressione respiratoria.

Anturio: causa irritazione alle mucose orali con bruciore intenso alle labbra, lingua, salivazione eccessiva, difficoltà nella deglutizione.

Avocado (foglie, noccioli, rametti): nonostante per noi umani sia un ottimo frutto, ai conigli causa diarrea, congestione polmonare, infiammazione delle ghiandole mammarie.

Azalea: molto pericolosa, sopratutto perchè ha un effetto ritardato; contiene andromedotossina e graianotossina, causa sintomi gastroenterici.

Bella di notte: i semi e le radici di questa pianta sono tossici e, se ingeriti, possono causare irritazione del tratto gastrointestinale e, nelle femmine, può portare all’aborto.

Belladonna: è una pianta più comune di quanto si pensi, mortale anche per l’uomo. Soprattutto le bacche sono altamente velenose e provocano la morte in pochi minuti. Per i conigli invece non è così pericolsa, ma non si deve eccedere con le quantità.

Biancospino: questo meraviglioso fiore è cardioattivo e può anche portare all’infarto.

Bocca di leone: velenoso anche per noi umani. Causano depressione, diarrea, tremori muscolari, convulsioni, minzione incontrollata, mancanza di coordinazione, iperthermia e, per chi può (i conigli sono incapaci di vomitare), vomito.
Bosso: le foglie sono altamente tossiche.

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Bucaneve: ogni parte di questa pianta è velenosa.

Calla: fortemente tossica in ogni sua parte, può causare stomatiti, dermatiti e irritazioni delle mucose apparenti se ingerita o toccata. Comunemente presente nelle nostre case come fiore reciso.

Campanula: le sue parti velenose sono foglie e semi: se ingeriti possono causare delirio, convulsioni e disturbi della vista.

Caprifoglio: bacche e foglie sono velenose.

Ciclamino: è velenosa anche per l’uomo, specialmente le radici. Causa disturbi gastrointestinali, diarrea e, per chi può, vomito (i conigli non sono in grado di vomitare), convulsioni.

Cicuta: attenzione, perché è molto simile alla carota selvatica che invece non rientra nelle piante pericolose per conigli. Nel dubbio, meglio evitarla.

Ciliegio: rami, foglie e noccioli del frutto sono altamente velenosi. Causa intossicazioni, spasmi e crisi respiratorie.

Cipolla: provoca anemia emolitica e ha un effetto immunodepressivo nei conigli.

Convolvolo: chiamato Ipomea, ma noto come convolvolo e vilucchio può essere velenoso, ma nella maggior parte dei casi è innocuo.

Crisantemo: la linfa è la parte tossica. Il contatto con i fiori o il gambo può causare orticaria, desquamazione cutanea o dermatite.

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Colchico: pianta altamente pericolosa, scambiata spesso per Croco: questa però spunta in Autunno. Se l’animale ne entra a contatto esternamente potrebbe avere dermatiti e febbre, mentre l’ingestione determina disturbi gastrointestinali.

Erba del diavolo: mortale anche per l’uomo, causa aritmie e convulsioni.

Dieffenbachia: tutte le varietà. La parte velenosa è costituita soprattutto dalle foglie, che se ingerite possono dare stomatite, se toccate dermatite da irritazione.

Digitale: contiene digitalina, un potente stimolante cardiaco, che si trova ovunque nella pianta, sulla pianta, nel fumo che potrebbe sprigionare se bruciata e nell’acqua in caso di fiori recisi. Può causare diarrea, vomito (per chi può – i conigli non possono vomitare) e aritmie cardiache.

Dulcamara: la parte velenosa sono soprattutto i frutti immaturi. Causa diarrea e, per chi può, vomito (i conigli non possono vomitare).

Edera velenosa: soprattutto le bacche causano sintomi gastroenterici, diarrea, iperattività, difficoltà respiratorie, coma, polidipsia, dilatazione delle pupille.

Edera inglese: foglie e frutti sono altamente velenosi e, se ingeriti, danno gastroenteriti che possono sfociare nel coma e nella morte in breve tempo.

Edera del diavolo: l’intera pianta, se ingerita, può dare stomatite e dermatite da irritazione.

Elleboro: cugino stretto della digitale, contiene elleborina e danneggia il cuore. Il sapore amaro può dissuadere però dall’ingestione. Causa anche ipersalivazione, coliche, diarrea emorragica, convulsioni e paralisi.

Equiseto: chiamato anche coda cavallina; è tossico solo se fresco.

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Eucalipto: le foglie di Eucalipto sono tossiche, tuttavia solo se assunte in grandi quantità.

Euphorbia: tutte le diverse specie sono altamente irritanti, a causa dei peli presenti su foglie e fusto. Può causare forte salivazione, sfregamento delle mucose, tremori, difficoltà respiratorie e debolezza muscolare.

Falso gelsomino: il suo vero nome è Trachelospermo e può causare disturbi alla vista, difficoltà respiratorie e convulsioni.

Felce aquilina e Felce maschia: contengono derivati della floroglucina, composti idrocianidrici e l’enzima Tiaminasi che decompone la vitamina B1; in caso di ingestione, NON somministrare lassativi a base oleosa o grassa.

Filodendro: La parte pericolosa è costituita dalle foglie. Causa lesioni da contatto alla lingua e alle mucose orali.

Giacinto: soprattutto il bulbo, causa diarrea, occasionalmente con sangue, depressione, tremori e, per chi può, vomito (i conigli, ricordiamo, sono incapaci di vomitare).

Giunchiglia: i bulbi, se ingeriti, possono causare una gastroenterite.

Gladiolo: causa depressione, diarrea, occasionalmente con sangue, ipersalivazione, dolori addominali e, per chi può, vomito, occasionalmente con sangue (i conigli, ricordiamo, sono incapaci di vomitare).

Glicine: semi e baccelli contengono il glucoside wistarina, tossico anche per l’uomo; causa vomito violento (i conigli sono incapaci di vomitare), diarrea e dolori addominali (anche ai conigli!).

Grano saraceno: come tutti i cereali è altamente nocivo per i conigli.

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Iperico: velenoso in ogni sua parte.

Ippocastano: frutti e ramoscelli, se ingeriti, possono causare diarrea.

Iris, giaggiolo: soprattutto il rizoma può causare depressione, diarrea, occasionalmente con sangue, ipersalivazione, dolori addominali e, per chi può vomito, occasionalmente con sangue (i conigli non possono vomitare).

Kalanchoe: velenosa in ogni sua parte, causa gravi danni solo se ingerita in grandi quantità.

Lantana camara: la parte velenosa sono soprattutto le bacche. È pericolosa anche per gli umani e causa danni cutanei da fotosensibilizzazione e lesioni epatiche.

Lauroceraso: contiene gli acidi idrocianidrico e prussico che vengono rilasciati nel sistema circolatorio; è una delle tossine più rapide che si conoscano: causa anossia citotossica (blocca la respirazione cellulare), convulsioni e paralisi cerebrale.

Legno di conifera: pino, ginepro, abete, larice.

Legno di agrumi: limone, cedro, arancio, mandarino, pompelmo, chinotto.

Legno di drupacee: pesco, albicocco, susino, ciliegio.

Lilium (bulbi): causa sintomi gastroenterici, stomatite, diarrea ed insufficenza renale.

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Lupino ornamentale: Causa debolezza muscolare, paralisi, convulsioni e depressione respiratorio.

Mais: non è né tossico né velenoso, ma comunque nocivo per i conigli.

Mandragora officinarum: una dose di 10-20 mg è pericolosa per tutti gli animali domestici e i bambini; 200 mg. sono pericolosi per gli adulti: causa ipertensione, febbre, complicazioni renali, delirio e allucinazioni che possono durare giorni.

Melo: i semi sono tossici. Contengono glucosidi cianogenici che provocano sintomi di intossicazione di tipo neurologico con convulsioni, spasmi e difficoltà respiratorie.

Monstera deliciosa: causa irritazione alle mucose orali con bruciore intenso alle labbra, lingua, salivazione eccessiva, difficoltà nella deglutizione e, per chi può, vomito (i conigli non possono vomitare).

Mughetto: contiene una sostanza che provoca aritimie cardiache, dolori addominali e diarrea.

Narciso: soprattutto il bulbo determina gastroenterite.

Noce: il mallo contiene glucosidi tossici, può causare gastroenteriti anche gravi.

Noce di macadamia: il mallo e il guscio possono causare gastroenteriti e diarrea, anche gravi.

Oleandro: mortale anche per l’uomo, causa arresto cardiaco, nausea, vomito (per chi può – i conigli non possono vomitare), diarrea sanguinolenta, stomatite, convulsioni, crampi, atassia, aritmie, problemi epatici.

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Ortensia, tutte le varietà: contengono glicosidi cianogenici che causano depressione, anoressia, diarrea, aumento del battito cardiaco, aumento della temperatura corporea e, per chi può, vomito (i conigli, ricordiamo, sono incapaci di vomitare).

Ortica: come per l’uomo, le parti pericolose sono i filamenti urticanti. Determinano sfregamento della bocca con le zampe, diarrea, vomito (per chi può – i conigli non possono vomitare), tremori e brachicardia.

Papavero: come tutti gli oppiacei anche i papaveri sono piante pericolose per conigli.

Patata e patata dolce: cruda, cotta e anche la pianta in sè, in ogni sua parte è velenosa e nociva per i conigli.

Peonia erbacea: foglie e fiori sono pericolosi per i conigli.

Pepe della Carolina: provoca convulsioni, disfunzioni cardiache e atassia.

Petunie: sono Solanacee, quindi contengono glicoalcaloidi steroidali (solanina, atropina, solanocapsina) che causano dolori addominali, diarrea emorragica, letargia, salivazione anomala, gravi problemi gastrici, rallentamento del battito cardiaco e gravi alterazioni neurologiche

Pisello odoroso: i semi, commestibili per l’uomo, risultano nocivi per i conigli.

Pomodoro: foglie e fusti, il frutto è invece commestibile. Anche il cosiddetto “Pomodoro arboreo” è molto velenoso in ogni sua parte, ad eccezione del frutto: le parti verdi di entrambe le piante causano ipersalivazione, inappetenza, gravi disturbi gastrointestinali, diarrea, depressione del Sistema Nervoso Centrale, confusione, alterazioni comportamentali, debolezza, dilatazione della pupilla, rallentamento del battito cardiaco.

Pothos: causa irritazione alle mucose orali con bruciore intenso alle labbra, lingua, salivazione eccessiva, difficoltà nella deglutizione e, per chi può, vomito (i conigli non possono vomitare).

100 piante pericolose per conigli: conosciamole!

Primula: foglie e gambi sono velenosi. Causano, se ingeriti, diarrea e stomatite, se toccati, dermatite e irritazioni.

Quercia: le foglie sono molto ricche di tannini e possono causare insufficienza renale, le ghiande sono troppo ricche di carboidrati.

Rabarbaro: una pianta molto comune, pericolosa da mangiare per i conigli.

Ranuncolo: chiamato anche Pie’ corvino, Sardonia o Lappio. La parte tossica è costituita dalla linfa, che può causare dermatite, stomatite, vomito (per chi può – i conigli non possono vomitare), diarrea, dolori addominali e convulsioni.

Ricino, Palma di Cristo: la parte pericolosa sono i semi. Dà sintomi simili all’avvelenamento da cianuro; causa fortissimi dolori addominali, diarrea con sangue, gravissimi danni ai reni: 2-4 semi sono mortali per bambini e gli altri animali domestici, 15 per gli adulti; l’olio di ricino, un tempo assai usato, non ha la stessa pericolosità dei semi ingeriti perché l’estrazione priva l’olio della componente tossica.

Rododendro: vedi Azalea.

Sambuco: l’intera pianta, se ingerita, può causare dolori addominali e diarrea.

Sansevieria trifasciata o Lingua di suocera: bassa tossicità, causa irritazioni alle mucose della bocca e dello stomaco, vomito (i conigli non possono vomitare) e diarrea.

Scilla: il bulbo può causare sintomi gastroenterici.

Senecio: può causare una gravissima insufficienza epatica.

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Solanacee: tutte (anche Dulcamara, ciliegio d’inverno, erba morella). Contengono glicoalcaloidi steroidali (solanina, atropina, solanocapsina) che causano dolori addominali, diarrea emorragica, letargia, salivazione anomala, gravi problemi gastrici e rallentamento del battito cardiaco.

Spatafillo: causa irritazione alle mucose orali con bruciore intenso alle labbra, lingua, salivazione eccessiva, difficoltà nella deglutizione e, per chi può, vomito (i conigli non possono vomitare).

Strelizia: chiamata anche uccello del paradiso. I semi, se ingeriti, possono dare disturbi gastroenterici.

Surfinia: appartiene alle Solanacee, quindi provoca dolori addominali, diarrea emorragica, letargia, salivazione anomala, gravi problemi gastrici, rallentamento del battito cardiaco.

Tabacco: la pianta a causa della nicotina è tossica per i conigli. Può causare gastroenterite, tremori muscolari, atassia e paralisi che può arrivare anche alla morte.

Tasso: l’intera pianta, semi compresi, ma non l’arile rosso che costituisce la bacca. Può causare tremori, collasso cardiocircolatorio e morte improvvisa per paralisi cardiaca o respiratoria. Può essere letale anche per gli umani.

Tulipano: soprattutto il bulbo causa sintomi gastroenterici.

Vischio: mortale, soprattutto le bacche (per molti uccelli è invece commestibile, anzi, una leccornia).

Vite del Canada, vite americana: causa dilatazione delle arterie. Da non confondere con la mediterranea Vite da uva, che è commestibile (anche le foglie).

Yucca: causa depressione, diarrea, salivazione anomala, convulsioni e, per chi può, vomito (i conigli, ricordiamo, sono incapaci di vomitare).

Vi invitiamo in caso di complicanze o di incertezza su cosa ha ingerito il vostro coniglio di contattare il vostro veterinario di fiducia al più presto.

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